Si è svolto anche quest’anno, dal 7 al 9 ottobre a Foligno, in località Pale, il SAI: Soccorso in Ambiente Impervio. Si tratta di un corso/congresso rivolto ai medici ed agli infermieri che più o meno quotidianamente si trovano a prestare soccorso in luoghi “ostili ed impervi”.

L’evento è stato organizzato, come di consueto, dalla Scuola Nazionale Medica Alpina del C.N.S.A.S. con l’obiettivo prioritario di trasmettere contenuti teorici e pratici, sempre più aggiornati e specifici, mirati a garantire un trattamento avanzato dei feriti, basato sulle più recenti e rilevanti conoscenze in ambito di medicina d’urgenza.

Circa70 sanitari fra medici e infermieri hanno potuto così accrescere le proprie skill tecniche attraverso workshop su specifici presidi del soccorso in ambiente impervio e attraverso simulazioni quanto più realistiche in vari contesti, dalle più semplici zone scoscese alle verticali pareti di roccia per finire al bordo di una forra.

Particolare nota di pregio di questo corso, sempre molto apprezzata, è rappresentata dalla partecipazione aperta anche a “non soci” del CNSAS. Vi è pertanto la possibilità per i sanitari non iscritti al sodalizio, non solo di cimentarsi in questo non consueto tipo di attività, ma anche di approfondire e apprendere manovre sanitarie e processi decisionali tipici dell’ambiente montano, ostile ed impervio. Sebbene i principi del soccorso sanitario in ambiente ostile siano i medesimi del soccorso urbano, priorità e pratiche possono cambiare a causa non solo delle circostanze, delle competenze e dei materiali a disposizione ma anche dell’ambiente in cui i sanitari del CNSAS sono chiamati ad operare.

Tra i 43 Soci CNSAS ed i 23 non soci che hanno partecipato si è instaurato subito un ottimo clima di collaborazione e discussione, frequenti infatti sono stati i momenti di scambio di esperienze e opinioni, stimolati anche da un’attenta programmazione delle tre giornate messa in campo dalla SNAMED oltre che da momenti conviviali sempre permeati dal desiderio di confronto su tematiche sanitarie.

Alcune relazioni della sezione congressuale sono state svolte dagli istruttori della Scuola Nazionale Medica Alpina, mentre altre sono state affidate a professionisti esperti del settore, inerenti argomenti di particolare interesse, come ad esempio i congelamenti, l’ipotermia e le valanghe, gli effetti del veleno di vipera, il trauma pediatrico e le problematiche legali correlate agli interventi in ambiente impervio.

Nelle sessioni pratiche, grazie al contributo della Scuola Nazionale Tecnici e Forre, è stato possibile svolgere scenari quanto più realistici attraverso simulati di soccorsi in parete e in forra, in particolare svolgendo manovre di imbarellamento ed utilizzando innovativi strumenti di estricazione ed immobilizzazione. Gli allievi hanno potuto così affrontare ben 10 diverse simulazioni di intervento tra cui la caduta sul ghiaione, il trauma pediatrico, il trauma in acqua, lo shock emorragico, il trauma toracico oltre a quelli già citati sopra.

Anche quest’anno il corso ha avuto un forte riscontro di partecipazione, ne è conferma, purtroppo, l’elevato numero di richieste di partecipazione rispetto ai posti disponibili.

Evento sempre foriero di spunti di crescita e di miglioramento, necessario per un Corpo che intende sempre essere all’avanguardia nel soccorso sanitario in ambiente ostile ed impervio.

Oltre a ringraziare tutti i partecipanti che si sono messi in gioco e gli istruttori risulta necessario rivolgere un particolare ringraziamento al Soccorso Alpino del Servizio Regionale Umbro che ha partecipato attivamente all’organizzazione e alla simulazione fornendo i figuranti nei diversi scenari e i tecnici di elisoccorso che hanno coadiuvato nei simulati in parete e alla Croce Rossa locale che ha messo a disposizione dei truccatori per una resa quanto più realistica degli scenari.

In attesa del SAI 2023…