Durante il fine settimana del 27 e 28 maggio scorso, la Commissione operativa specialistica speleosub ha svolto in Sardegna la sessione periodica di addestramento e verifica delle qualifiche, in due giornate, una nel comprensorio del Comune di Dorgali (NU) e la successiva nel territorio di Oliena.
La giornata di venerdì è stata dedicata ad un momento addestrativo in ambiente acquatico marino, focalizzata su l’uso di uno specifico presidio, la maschera granfacciale impiegata nel trasporto del ferito. Quella di sabato, invece è stata dedicata ad un addestramento in ambiente ipogeo. La grotta scelta per la manovra è stata la risorgenza carsica di Sa Oche nella valle di Lanaittu, dove l’esercitazione ha simulato il mancato rientro di 3 speleologi bloccati all’interno della grotta per via di una piena improvvisa del fiume sotterraneo che ne rendeva inagibile i tratti aerei sommersi dall’improvviso innalzamento dall’acqua e che son stati recuperati grazie all’ingresso alternato di 3 squadre.
A causa delle abbondanti precipitazioni dei giorni precedenti, la grotta presentava l’acqua intorbidita e con scarsissima visibilità. La prima squadra ha iniziato il posizionamento della sagola guida con acqua torbida e visibilità di pochi centimetri, posando già dai primi cento metri anche una linea di sicurezza. La seconda squadra ha proseguito la stesura della sagola fino all’uscita del sifone e la terza ha messo in sicurezza il tratto allagato con delle bombole supplementari ed è uscita dal sifone per controllare la parte asciutta. Le operazioni sono iniziate alle 10.30 circa e si sono concluse alle 17.30, con il recupero e trasporto dei tre speleosubacquei “dispersi” fino all’uscita della grotta.
I tecnici di soccorso speleosubacqueo del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) per mantenere alta la preparazione, svolgono un addestramento continuo e costante e periodicamente si sottopongono a verifiche specifiche, atte a guadagnare una nuova qualifica, oppure a mantenere quella esistente.