Nei giorni compresi tra il 29 aprile e 1 maggio, si è svolta un’importante esercitazione di soccorso speleosubacqueo che ha coinvolto tecnici provenienti dai servizi regionali di Friuli Venezia-Giulia, Piemonte, Lombardia, Veneto e Toscana. L’evento si inserisce nel programma formativo della
Commissione Speleosubacquea del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS), per la formazione di soccorritori speleosubacquei. L’addestramento si configura sempre rispettando il più possibile le condizioni di un intervento reale. In questo caso, è stato simulato un allarme in Val Stagna, nel comprensorio della provincia di Vicenza, nelle Grotte di Oliero, sito molto frequentato da speleosubacquei italiani e stranieri.
La manovra ha visto l’alternanza di tre squadre di tecnici, che hanno lavorato con i rebreather a circuito chiuso (CCR), particolari respiratori che permettono grande autonomia, con turni di 3 ore per squadra, con l’obiettivo di individuare il target della ricerca. Nella fattispecie si trattava di un fantoccio posto a -47 m di profondità e incastrato in una spaccatura; le differenti squadre in operazione hanno effettuato la prova seguendo degli specifici e codificati schemi di ricerca subacquea. Il fantoccio è stato individuato dai tecnici, che hanno provveduto a liberarlo e prepararlo per il successivo accompagnamento in superficie. La visibilità durante l’esercitazione non era ottimale (meno di 3 m) e questo, se da un lato ha allungato i tempi di manovra, ha dall’altro consentito ai tecnici di lavorare in condizioni molto più simili a quelle reali.
Le operazioni, iniziate verso le 9 del mattino del 30 aprile, si sono concluse nella stessa serata e hanno coinvolto un totale di 15 tecnici.