Il Soccorso Alpino è impegnato, da giorni, a supporto delle popolazioni compite dall’eccezionale ondata di maltempo che ha colpito il Paese dagli ultimi giorni di ottobre. Gli interventi sono stati centinaia, per raggiungere persone e frazioni isolate, portare medicinali, evacuare gruppi in condizioni di isolamento o pericolo, aprire strade ostruite dagli alberi abbattuti e effettuare decine di sopralluoghi per riportare alle istituzioni le situazioni delle aree a rischio. Le attività sono ancora in corso, soprattutto nella zona del Bellunese, e sono state effettuate con il coordinamento del Dipartiento Nazionale di Protezione Civile e le strutture di Protezione Civile delle Regioni.
3 NOVEMBRE, VENETO
Ieri sera le squadre sono rientrate al buio, dopo una giornata passata in gran parte sui tetti sotto una pioggia fredda. Alcuni ragazzi arrivati dal Vicentino sono rimasti a dormire nella parte alta della provincia bellunese, per poter dare il proprio aiuto anche oggi, assieme a tutti gli altri, un po’ più vicini, ripartiti alcune ore fa, ancora prima dell’alba, verso Livinallongo, Rocca Pietore, Colle Santa Lucia. Altri in serata sono ritornati a Belluno, come a Treviso, Vicenza, Verona e Padova.
In questi paesi isolati da giorni dal resto del mondo, senza luce, senza acqua, senza telefono, senza riscaldamento, hanno trovato tutti gli abitanti all’opera per ricostruire, pulire, aggiustare, ma anche per accogliere con un pasto caldo, affetto e amicizia chi arrivava da lontano e chi era già lì a dare una mano.
Luca tornando a sera nel Vicentino ci ha scritto: “Che triste vedere un territorio che amiamo così profondamente ferito. Un abbraccio alla gente di Colle Santa Lucia che ci ha fatto sentire a casa”.
2 NOVEMBRE, VENETO
Oltre sessanta soccorritori sono partiti questa mattina all’alba in direzione delle zone della parte alta della provincia di Belluno per portare aiuto alla popolazione ancora isolata. Tutte le Stazioni del Soccorso alpino e speleologico del Veneto hanno messo a disposizione propri volontari, arrivati con materiali e attrezzatura, e pronti a intervenire nelle situazioni di emergenza, soprattutto nella copertura delle abitazioni scoperchiate dal vento (ricollocando il materiale preesistente dove possibile, ancorando teli e facendo assistenza ad artigiani e vigili del fuoco) e della messa in sicurezza di camini pericolanti, nei terrotori di Colle Santa Lucia, Livinallongo del Col di Lana, Rocca Pietore, Auronzo di Cadore, Comelico, a seconda delle priorità indicate dal Centro di coordinamento. Personale del Soccorso alpino di Agordo è andato a verificare le condizioni dei ponti sulla strada provinciale che da Tiser porta a Gosaldo, verificandone la stabilità pur rimanendo la carreggiata non transitabile per la presenza di alberi caduti. Oltre al Soccorso alpino del posto già attivo, oggi hanno operato i soccorritori di Belluno, Feltre, Alpago, Longarone, Prealpi Trevigiane, Pedemontana del Grappa, Schio, Arsiero, Recoaro – Valdagno, Padova, Verona e delle tre Stazioni speleo di Vicenza, Verona e Veneto Orientale. Anche domani il Soccorso alpino sarà presente.
1 NOVEMBRE, VENETO
Il Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi continua il proprio impegno a fianco della Protezione civile e dei Vigili del fuoco per cercare di portare aiuto alla cittadinanza, ovunque vi sia bisogno e in special modo nelle zone alte della provincia, dove vaste aree continuano a rimanere isolate senza la possibilità di accesso, né approvigionamento elettrico, tantomeno possibilità di comunicare. Questa mattina una ventina di soccorritori è partita da Belluno alle 6 per raggiungere Rocca Pietore e Livinallongo per proseguire – pur imperversando ancora le piogge e anche la neve alle quote più elevate – nell’attrezzare coperture provvisorie sulle abitazioni private dei tetti dalle forti raffiche di vento. Tutte le Stazioni bellunesi e trevigiane continuano gli interventi rispondendo alle chiamate dei concittadini, come ad esempio San Vito di Cadore che fin dai primi momenti ha provveduto al taglio di piante cadute, sghiaiamenti, riparazione di tetti e ad ogni possibile bisogno urgente. O come Longarone, presente ieri e oggi in Agordino, ma attiva anche nei giorni passati nel monitoraggio del Piave nella zona di Ponte Gardona, per l’assistenza a una famiglia con neonata cui il vento aveva scoperchiato la casa e per la consegna di una bombola di ossigeno a una paziene che aveva esaurito la scorta. Oggi sono state visitate tutte le Centrali operative comunali, per raccogliere direttamente le richieste e dare eventuali consulenze sull’operatività in base al tipo di intervento. Anche domattina nuove squadre partiranno in direzione dell’Alto Agordino e del Comelico per portare un po’ di sollievo alle numerose famiglie ancora in estrema difficoltà. Si sono gia messi a diaposizione una quarantina di soccorritori provenienti dalla parte bassa della provincia, dalle Stazioni trevigiane e anche della XI Delegazione Prealpi Venete e VI Delegazione speleologica.
FRIULI V.G., 1 NOVEMBRE
La stazione del Soccorso Alpino di Sappada ha riparato tra ieri e oggi il tetto del Rifugio Calvi sotto il gruppo del Peralba che era stato scoperchiato per circa un centinaio di metri quadrati dalle forti raffiche di vento dei giorni scorsi. I tecnici del soccorso sono stati elitrasportati nei pressi del rifugio con l’elicottero dei Vigili del Fuoco e hanno concluso le operazioni questa mattina. Un’altra squadra mista con volontari del posto, soccorritori e boscaioli, che hanno messo a disposizione una ruspa, motoseghe e altri attrezzi, si sono invece recati questa mattina lungo la strada d’accesso al rifugio e alle Sorgenti del Piave per liberarla dai tanti rami e piante cadute che impedivano il passaggio ai mezzi. Dopo aver terminato le operazioni hanno raggiunto i tecnici che avevano messo in sicurezza il tetto del rifugio con un mezzo fuoristrada e catene montate a causa della neve, per riportarli a valle.
FRIULI V.G., 31 OTTOBRE
Una “impresa” fuori dall’ordinario, a tutela di un bene culturale e spiritual – religioso, quella portata a termine poco fa da cinque tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico della stazione di Forni Avoltri. Su chiamata della Protezione Civile e dell’amministrazione di Paularo è stato messo in sicurezza il tetto della settecentesca chiesa parrocchiale intitolata ai Santi Vito, Modesto e Crescenzia, il cui tetto era stato scoperchiato dal forte vento. In cinque ore di lavoro, fino alle 21 inoltrate, i tecnici del Soccorso Alpino hanno eseguito il provvisorio tamponamento di circa 250 metri quadrati di area divelta, coprendola con diversi strati di materiale impermeabile al fine di evitare ulteriori infiltrazioni d’acqua con il ritorno delle piogge attese per domani. I tecnici si sono calati in sicurezza dal campanile adiacente sul tetto della chiesa, sul colmo della quale hanno allestito una “linea vita” ad un’altezza dal suolo compresa tra i quindici e i venti metri. Il parroco, monsignor Ivo Dereani, che temeva ormai il peggio per i beni della chiesa, ha pianto per la commozione a lavoro concluso. Il sindaco Daniele Di Gleria ha voluto commentare personalmente al telefono l’accaduto come segue: “Ringrazio a nome mio e di tutta la comunità questi uomini che si sono prestati a favore del paese e ci sono venuti in aiuto laddove altre forze chiamate ad intervenire non se la sono sentita. Il loro lavoro è andato oltre ogni più rosea aspettativa. Io stesso ho voluto assistere personalmente e seguire alle operazioni recandomi in cima al campanile. La voglia di collaborazione e lo spirito di pronto intervento di questi valorosi soccorritori a favore della popolazione è encomiabile. Un grazie anche ai volontari della Protezione Civile che in questi giorni sono stati giorno e notte continuamente a nostra disposizione.”
LIGURIA, 30 OTTOBRE
Oggi gli uomini del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico Liguria sono stati impegnati nella zona di Rapallo, Santa Margherita Ligure e Portofino, insieme ai Vigili del Fuoco e alla Protezione Civile ,per verificare che non ci fossero persone in difficoltà nelle zone di Paraggi e Portofino,completamente isolate a causa del crollo della strada.I nostri tecnici hanno raggiunto le abitazione sul monte di Portofino attraverso i sentieri, in parte interrotti dalla caduta di numerosi alberi che hanno reso difficoltosi gli spostamenti. Fortunatamente nessuno ha avuto necessità di trattamenti sanitari ma solo di supporto organizzativo ed informativo per le procedure di evacuazione dalle zone isolate e senza luce e gas .
FRIULI V.G., 30 OTTOBRE
Una squadra di cinque tecnici della stazione di Forni Avoltri del Soccorso Alpino e Speleologico si è mossa nel tardo pomeriggio in direzione di Passo Monte Croce Carnico per andare a verificare le condizioni degli anziani gestori della locanda aperta al valico. La collaborazione del soccorso alpino è stata richiesta dal sindaco di Paluzza. I due anziani risultano isolati da ieri dalle comunicazioni, come gran parte dei residenti in Carnia in queste ore, e anche non raggiungibili con i mezzi motorizzati, a causa delle cattive condizioni della strada che risulta percorribile soltanto fino alla casa cantoniera essendo ingombra di piccole frane, smottamenti rami e sassi caduti. I cinque soccorritori trascorreranno la notte al passo e domattina si valuterà il da farsi. Nella giornata di oggi c’è stato un piccolo intervento a Forni Avoltri per una persona caduta in acqua per andare a controllare una catasta di legna, senza gravi conseguenze. Una squadra di Paularo si è recata presso Malga Zermula per verificare le condizioni degli operatori ancora presenti in malga. A Cercivento il Soccorso Alpino è intervenuto assieme a Vigili del Fuoco, Protezione Civile e Polizia a supporto di un novantunenne caduto dal tetto della propria abitazione sopra un’altra copertura abitativa: l’uomo è stato prelevato dai sanitari e condotto in ospedale per un trauma all’anca. Al momento non è stato possibile raggiungere il capostazione di Sappada per avere informazioni da quell’area. Le uniche comunicazioni possibili sono tramite ponti radio. Nella contingente situazione di emergenza maltempo di queste ore il Soccorso Alpino e Speleologico rimane disponibile ad operare a supporto e su richiesta della Protezione Civile.