Esercitazione degli speleosub del CNSAS in Veneto

Comunicato stampa del 25 febbraio 2018

lIl Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) ha effettuato un’esercitazione di soccorso speleosubacqueo nella giornata di sabato 24 febbraio all’interno della risorgenza Rio Torretta, situata a 450 mt slm nel Comune di Pedemonte in Valdastico (VI).

Gli speleosubacquei del Soccorso Alpino e Speleologico effettuano missioni di soccorso ad elevato contenuto tecnico: sono in grado di penetrare con tecniche sub e speleologiche nelle grotte allagate più profonde, superando sifoni allagati e lunghe discese nelle grotte sommerse. Competenze che si rivelano decisive anche nei contesti di protezione civile o anche nei delicati interventi in strutture artificiali invase dall’acqua.

L’esercitazione dei giorni scorsi ha previsto lo scenario di un mancato rientro di due speleosubacquei, che non avevano dato notizie di uscita per cui un amico dei due ha dato l’allarme alla centrale operativa del 118, che ha allertato il soccorso speleologico.
Le squadre tecniche si sono alternate fino all’inizio dei tratti allagati per il trasporto dei materiali, lasciando poi l’esclusività delle operazioni ai tecnici speleosubacquei. In particolare sono state valutate due situazioni post-sifone in cui gli speleosub hanno dapprima cercato i dispersi, poi medicalizzati e condizionati prima di affrontare la via a ritroso.

L’evento ha visto coinvolte quattro commissioni operative del soccorso speleologico, ciascuna per la propria competenza: la Commissione speleosubacquea (com Sub), che ha effettuato la manovra in acqua, la Commissione Medica (CoMed), che ha garantito la presenza del personale sanitario all’interno e all’esterno della grotta, la Commissione Comunicazione e Documentazione (CCD) che ha provveduto a documentare l’evento fornendo notizie all’esterno e la Commissione Tecnica (CTS) che ha fornito un sistema di trasmissione dati che ha reso possibile la comunicazione video e dati dall’interno all’esterno della grotta, facendo giungere le informazioni anche in punti molto distanti dall’evento quali la Sicilia e l’Abruzzo.
Il sistema di trasmissione dati ha consentito di vedere dall’esterno della grotta alcune operazioni interne, quali la medicalizzazione dell’infortunato, momento fondamentale del soccorso speleologico.
Le operazioni hanno visto coinvolti una cinquantina di tecnici, afferenti alle singole commissioni, provenienti da tutta l’Italia, ospitate dalla delegazione veneta del soccorso speleologico.

Immagini e testi cura della CCD Commissione Comunicazione e Documentazione