Comunicato stampa:
chiusura intervento lunedì 6 agosto 2018 ore 13:00
Si sono concluse alle ore 12:35 circa le operazioni di soccorso allo speleologo triestino S.G. infortunatosi nella grotta “Abisso Frozen” che si apre appena sotto la cima del Monte Canin, in Friuli Venezia Giulia, il cui ingresso si trova a 2200 metri di quota.
L’incidente è avvenuto nel primo pomeriggio di sabato 4 agosto a circa 200 m di profondità nel corso di una esplorazione. Le condizioni dell’infortunato hanno richiesto l’intervento dei medici e dei tecnici del Corpo Nazionale Soccorso Alpino Speleologico specialisti di soccorso speleologico, che hanno prestato soccorso sanitario direttamente nell’ambiente ipogeo e presidiato e monitorato costantemente l’infortunato durante tutte le fasi del recupero da parte dei tecnici.
Le operazioni di soccorso hanno impegnato per più di quaranta ore 94 tecnici speleologici e 22 tecnici alpini, provenienti dal Friuli Venezia Giulia e da numerose regioni italiane. Per le operazioni sono stati impiegati anche tre elicotteri e un aereo per il trasporto di uomini e materiali: un velivolo della Protezione Civile friulana, un elicottero dell’Esercito Italiano di stanza presso la base di Casarsa Ale Rigel e un elicottero dalla Regione Veneto, oltre ad un aereo P180 ella Polizia di Stato utilizzato per far convergere in Friuli V.G. le squadre più lontane. A queste fondamentali realtà va un sentito ringraziamento da parte della Direzione Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico.
Per l’ubicazione dell’ingresso ad alta quota e per la presenza di una lunga serie di tratti molto stretti, che impedivano il passaggio della speciale barella per il trasporto dell’infortunato, si è reso necessario l’intervento dei tecnici di disostruzione che hanno lavorato interrottamente per 48 ore; tempo indispensabile ad allargare la grotta ove necessario ed a rendere agibile un secondo ingresso, denominato Turbine, situato circa 100m più a valle, che era rimasto ostruito dai ghiacci. Da quest’ultimo accesso è infatti uscito l’infortunato trasportato in barella.
Il recupero del paziente, stabilizzato in profondità all’interno di una tenda medica, è iniziato non appena la grotta è stata percorribile per la barella e si è concluso in poche ore con l’uscita all’esterno e la consegna ai servizi sanitari preposti.
Oltre alla II Zona Friuli Venezia Giulia, sono intervenute Delegazioni da Trentino, Veneto, Piemonte, Emilia-Romagna, Marche, Umbria, Abruzzo , Lazio e Campania e le commissioni operative nazionali quali Commissione Medica, con medici ed infermieri specialisti per le emergenze in ambiente ipogeo, e Commissione Disostruzione, con tecnici specialisti nella disostruzione, provenienti da diversi Servizi Regionali.
Link ai filmati dell’uscita:
https://drive.google.com/file/d/1RxnB-JZwlpmcR7yyHSBh_T9ER3rtZ5cG/view?usp=sharing
https://drive.google.com/file/d/1IQyNAjSaLSFEFM1vbWXIDO5b6-MARgHP/view
Comunicato stampa:
aggiornamento lunedì 6 agosto 2018 ore 6:15
Le squadre dei disostruttori hanno concluso le demolizioni per consentire il passaggio della barella in discesa e delle squadre di soccorso alle tre del mattino. Alle 5.4O le squadre di soccorso hanno iniziato la risalita con il ferito sulla barella. Si sta procedendo in salita senza problemi. Si prevede l’uscita del ferito intorno alle 8/ 8.3O del mattino assieme ai soccorritori. Per le 8 del mattino arriverà anche il primo elicottero, quello della Protezione Civile, per il recupero dei materiali all’ingresso della grotta.
Comunicato stampa:
aggiornamento domenica 5 agosto 2018 ore 21:00
Ancora alcune ore di attesa prima dell’inizio della risalita dello speleologo triestino dalla grotta in Canin. Le opere di disostruzione erano cessate e le squadre di soccorso si erano calate con la barella dentro la grotta. Purtroppo durante il percorso si è constatato che la barella non passava. I soccorritori sono riemersi e si sono nuovamente calati i disostruttori per allargare ulteriormente i passaggi con le cariche esplosive. Si prevedono altre cinque ore di distruzione. Una volta perfezionato il lavoro, i soccorritori potranno calarsi velocemente e iniziare la risalita assieme al ferito. Prossimo aggiornamento domani mattina alle 8.
Comunicato stampa:
aggiornamento domenica 5 agosto 2018 ore 15:00
Sono ancora in corso le operrazioni di soccorso speleologicvo allo speleologo triestino rimasto ferito ieri. I disostruttori sono riusciti ad entrare per il secondo ingresso naturale, situato cento metri più in basso di quello utilizzato dal ferito e dai suoi due compagni, prontamente liberato ieri dal ghiaccio dai tecnici del Soccorso Alpino e speleologico. Questa operazione ha consentito di velocizzare le operazioni e di evitare al team di soccorso alcuni passaggi stretti (trenta metri di strettoia e un pozzo di ghiaccio di circa 13O metri) e difficili qualora si fosse scelto l’ingresso più alto. Ora si attende la loro lenta e prudente risalita con la barella.
Comunicato stampa:
aggiornamento domenica 5 agosto 2018 ore 6:20
La squadra disostruttori ha iniziato a lavorare verso le due di notte e al momento sta ancora operando all’ingresso della grotta e nei punti più stretti all’interno con piccole cariche di esplosivo per consentire la risalita della barella con il ferito. Il ferito nel frattempo attende assistito ancora a duecento metri di profondità che le operazioni di disostruzione si completino. Ci vorrà ancora del tempo perché lo si possa liberare riportandolo alla luce del sole: a stima le operazioni si potrebbero concludere a metà giornata.
Comunicato stampa:
aggiornamento sabato 4 agosto 2018 ore 22:00
Dall’interno della grotta è giunta comunicazione che il ferito è cosciente e non è in pericolo di vita. Ha alcuini traumi dovuti all’incidente come ha riferito lui stesso ai soccorritori essendo anch’egli infermiere.
Al momento dell’ultima comunicazione intercorsa con i tecnici del Soccorso Alpino e speleologico presenti sul posto è arrivato pochi minuti fa l’elicottero dell’Esercito con la squadra dei disostruttori. Le operazioni procedono.
In aggiunta alle informazioni precedenti: all’interno della grotta al momento dell’incidente gli speleologi erano in tre: uno è uscito s chiamare i soccorsi e l’altro è rimasto con il ferito.
Comunicato stampa:
aggiornamento sabato 4 agosto 2018 ore 20.30
Proseguono le operazioni di soccorso dello speleologo triestino infortunatosi sotto la cima del Monte Canin all’interno di una grotta in corso di esplorazione a quota 2200, nelle Alpi Giulie.
Il Soccorso Alpino e Speleologico è al lavoro con la squadra dei sanitari composta dal medico specializzato speleologo – prelevato in Slovenia con l’elicottero della Protezione Civile – e da un infermiere che sono entrati in grotta tra le 18 e le 18.30 e probabilmente hanno già raggiunto il ferito, che si trova a 200 metri di profondità. Nel frattempo la squadra alpina del CNSAS FVG ha liberato dall’esterno un secondo varco d’ingresso, che era ostruito dal ghiaccio, per avere una eventuale seconda possibilità di passaggio. Si sta cercando di approfittare al massimo delle ore di luce disponibili per portare in quota con l’elicottero più materiale possibile che potrà servire per il soccorso. Dall’Umbria è in arrivo a Ronchi dei Legionari una squadra specializzata di disostruttori, che verrà caricata poi sull’elicottero dell’Esercito, l’unico velivolo che è abilitato al volo notturno. Al momento non è dato conoscere le condizioni del ferito perché non è ancora stato possibile comunicare con l’interno.
Comunicato stampa
sabato 4 agosto 2018
Uno speleologo ha subito un infortunio in una grotta in esplorazione sotto la cima del Monte Canin a quota 2200 metri. L’allarme è arrivato intorno alle 16. L’uomo è caduto per una ventina di metri e ha subito un trauma cranico. Si trova a circa 200 metri di profondità. Il Soccorso Speleologico sì è attivato e sta conducendo sul posto con l’elicottero della Protezione Civile i tecnici e anche una squadra disostruzioni dato che l’ingresso alla grotta presenta alcune strettoie. Si sta anche portando sul posto il medico specializzato nei soccorsi in grotta. Seguiranno aggiornamenti.